L’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è tornato libero. Dopo oltre 80 giorni, il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha accolto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dall’avvocato Stefano Savi. Toti potrà dunque lasciare la sua villa di Ameglia (La Spezia) dove si trovava dal 7 maggio. Dopo le dimissioni, per il giudice non ci sarebbe più il pericolo di reiterazione del reato.
La decisione
Giovanni Toti «ha accolto con grande soddisfazione la decisione del giudice. Aspettava questo provvedimento». Così l’avvocato Stefano Savi dopo la decisione del giudice di revocare gli arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione Liguria. Toti «non ha alcun vincolo. Riprenderà la sua vita da uomo libero – continua Savi – e come tale potrà far tutto quello che fa un libero cittadino, anche politica».
Il gip nelle sue motivazioni ha spiegato che «sono grandemente scemati i motivi della custodia con la chiusura delle indagini e con le dimissioni». Adesso «bisognerà organizzare il lavoro in vista del processo. In primis bisognerà sentire tutte le intercettazioni».
TOTI: MI SIETE MANCATI, CI DIFENDEREMO DA OGNI ACCUSA
«Sono mancato per un po’, e soprattutto mi siete mancati tanto. Grazie mille a tutti coloro che in questi 86 giorni tramite la famiglia, l’avvocato, e in ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. È stato il maggior conforto in questi giorni bui». Sono le prime parole dell’ex presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, tornato libero poco dopo le 12.30 quando alcuni agenti della Guardia di Finanza sono entrati nella sua villetta ad Ameglia per notificargli la decisione del Gip. Poi: «Ci difenderemo da ogni accusa. Con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranza. Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra.
Fonte: Il Gazzettino